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Piano della mobilità
Da treno a S-Bahn
di Franco Isman


linee S

Facciamo una premessa: i collegamenti ferroviari che interessano Monza dipendono essenzialmente dalla Regione oltre che, naturalmente, dalle Ferrovie, nelle sue diverse branche, e soltanto in via minore e subalterna dagli altri enti locali interessati. Questo non significa che il Comune di Monza non possa adoperarsi per spingere determinate soluzioni, come in effetti ha fatto. L'assessore Marco Longoni in particolare è da sempre un convinto assertore dell'importanza della ferrovia e della necessità di trasformare i collegamenti tra i comuni dell'hinterland e Milano attraverso Monza in un servizio metropolitano, come avviene all'estero con le S-Bahn (schnell-bahn – ferrovia veloce) tedesche e le RER francesi.

E' di fine gennaio 2003 l'accordo con RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e con la Regione per la realizzazione dell'accesso alla stazione di Monza anche da piazza Castello (La stazione si affaccia su piazza Castello) e, nonostante l'intervento di qualche UCCS che ha ritardato l'iter, i lavori dovrebbero poter essere appaltati entro l'anno.

A seguito del prolungamento del passante ferroviario di Milano fino a Porta Vittoria, previsto per dicembre, la Regione ha deciso la contestuale nascita delle “linee S”, con 10 linee che si dirameranno da Milano per un raggio di circa 30 chilometri; quelle che interessano Monza sono la S7: MI Garibaldi - Besana sulla linea per Oggiono Lecco, la S8: MI Garibaldi - Carnate sulla linea per Lecco Sondrio e la S9: MI Lambrate – Camnago sulla linea di Como Chiasso.

Purtroppo il servizio avrà inizio dal dicembre di quest'anno (così è previsto) proprio con le sette linee che non interessano Monza e soltanto parzialmente con la S9: da Seregno a Lambrate; la S7 e la S8 “verranno attivate man mano che finiranno i lavori infrastrutturali, fino a raggiungere il completamento nel 2008”, così è scritto sul sito della Regione. Lavori strutturali che consistono nel completamento del raddoppio della linea per Lecco (teoricamente previsto per il marzo 2006) e nell'ammodernamento degli impianti e del materiale rotabile sulla Monza-Molteno-Oggiono con l'elettrificazione fino a Besana. Nel frattempo però la direttrice di Como è già stata potenziata eliminando il “buco” di ben due ore che c'era nella mattinata ed inserendo nuovi treni e si prevede di arrivare quanto prima a treni cadenzati ogni ora da Chiasso, con fermate a tutte le stazioni, che verranno intercalati con la prossima S9 in modo da arrivare alla frequenza della mezz'ora, ridotta a 15 – 20 minuti nelle ore di punta.

Il piano regionale prevede complessivamente di aumentare l'offerta di servizio di 3,8 milioni di treni-chilometro, e cioè del 13,5 per cento nei prossimi tre anni, rispetto agli attuali 28 milioni, offrendo un servizio “cadenzato” con frequenza di mezz'ora per ciascuna “linea S”, che diventa quarto d'ora dove due linee convergono (come nel caso delle future S7 ed S8), e sopperendo alle punte della domanda pendolare con treni “integrativi” (raddoppiando la frequenza) o “aggiuntivi” (con orari mirati).

Negli interventi strutturali di “primo livello”, realizzabili cioè a breve-medio termine con investimenti contenuti, il piano regionale prevede la modifica dell'armamento (e cioè dei binari) nella zona di San Rocco dove attualmente si scavalcano i due binari della linea di Como con i due della linea di Lecco, scavalcamento a suo tempo realizzato per facilitare l'istradamento dei treni rispettivamente a Centrale ed a Garibaldi, non sempre rispettato secondo gli orari attuali. Più avanti si prevede il quadruplicamento della linea per Chiasso con la ristrutturazione della stazione di Seregno, anche in previsione dell'apertura della galleria del Gottardo e della nuova “gronda ferroviaria” Malpensa, Saronno, Seregno, Monza, Bergamo. In quest'ambito è anche prevista la realizzazione di una nuova stazione “Monza Ovest” all'altezza di via della Birona, poco a Nord di viale Cesare Battisti.

nuove fermate-ufficio studi PIM

Meno lontana nel tempo sembra la prospettiva delle nuove stazioni di Buttafava sulla Monza Oggiono, di “Monza Est” in corrispondenza del cavalcavia di viale Libertà, che si spera, ma con poche probabilità, che affianchi e non sostituisca la “Monza Sobborghi”, e di un'altra fermata in corrispondenza di S.Alessandro. Molto velleitaria sembra invece l'ipotesi, seppure definita “necessaria” dal piano urbano della mobilità, della realizzazione di ulteriori nuove fermate intermedie alla “Fossati Lamperti”, “possibilmente” a S.Rocco e allo sbocco del tunnel sulla linea per Chiasso: la “Monza Manzoni”. Nel piano regionale è definita chiaramente la funzione di collegamento con Milano delle linee S, con la caratteristica fondamentale di intercalarsi con i treni regionali mantenendo le stesse fermate ed i medesimi tempi di percorrenza, caratteristica scarsamente compatibile con l'introduzione di ulteriori fermate ravvicinate.

Morale. Un progetto importante, di ambito sovracomunale, sul quale poco si può incidere e con tempi di realizzazione più lunghi di quelli che in molti forse ci si illudeva potessero essere. In ogni caso, come è espressamente affermato nel piano della Regione, non è e non intende essere la metropolitana di Monza. Ma di questo parleremo in una prossima occasione.

Franco Isman

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 7 maggio 2004